Egli l’ha vissuta a Medjugorje, durante un’apparizione del 1984. Si è quindi iscritto e poi laureato in Teologia. Opera come missionario in Europa Orientale, in Germania, in Kosovo, in Palestina, in Brasile, in Ruanda ed in altri paesi già da tredici anni. Il mandato missionario gli è stato conferito da Mons. Ägidius Zsifkovics, suo Vescovo locale, e da altri sette Vescovi (quello di Graz, un Vescovo moldavo, quello di Kiev, quello di Odessa, quello di Zaporožje, quello di Gerusalemme e un Vescovo del Kosovo). Tiene conferenze e seminari sulle apparizioni di Medjugorje in diversi paesi e fonda gruppi di preghiera. Gottfried ha detto che è molto felice di poter essere a Medjugorje, ed ha aggiunto: “Trentun anni fa qui la Madonna mi ha toccato profondamente. Un ingegnere edile è così diventato teologo e missionario laico ed oggi può lavorare per la Madonna. Non era mai stato un mio progetto.
Da studente andavo in chiesa perché lo voleva mia madre. Io però pregavo solo prima degli esami e non avevo un rapporto vero e sincero con Dio. Ero in ricerca e sapevo che doveva esistere qualcosa che ancora non conoscevo, ma non lo trovavo. Non lo trovavo né nella discoteca né nell’amicizia con una ragazza. Alla fine quell’amicizia è finita ed io non volevo più vivere, tutto in me era in frantumi. Mentre ero in quella situazione, ho sentito una conferenza intitolata “Lourdes, Fatima e Medjugorje” e mi sono reso conto che dovevo venire qui: mi ha colpito il fatto di vivere in un tempo di grazia in cui la Madre di Dio stava apparendo. Non si trattava di un evento storico, accadeva oggi! Il mio progetto era venire a Medjugorje ed essere presente ad una apparizione. Una volta arrivato qui, ho quindi domandato ad un sacerdote se potevo assistere ad un’apparizione, ma lui mi ha detto di no. Ero distrutto.
Dopo la Messa, però, quel sacerdote è venuto da me e mi ha detto che avrei potuto assistere all’apparizione il giorno dopo. È stato meraviglioso, ero colmo di gioia! Considerate l’umiltà di quel sacerdote, che poi era fra Slavko. Il giorno dopo mi sono recato nella cappella molto in anticipo.
Poi sono arrivati i veggenti, che allora erano ancora bambini. Hanno cominciato a pregare e sono poi caduti in ginocchio simultaneamente. In quel momento io ho compreso che Maria era lì: non ho visto nulla, ma ho creduto. Ho detto dentro di me: “O Maria, prendi la mia vita e guidami!”. Detto questo, ho sentito un amore così grande che mi colmava dalla testa ai piedi. In quel momento ho trovato quello che cercavo da sempre, ovvero l’amore di Dio. Sono diventato un uomo nuovo in un attimo, una frase ha cambiato la mia vita. Ho trovato il senso della mia vita, che è il Cielo e non questa terra. Se Maria ci raduna qui, è perché vuole condurci in Cielo”.