Seguivo la traccia delle sue riflessioni e ho saputo che suora Sandra è una monaca in clausura di san Agostino da Locarna. Locarna è una città turistica svizzera con una quindicina di miglaia di abitanti e si allarga sulla costa settentrionale del lago maggiore, ai pidi delle Alpi. E in quella città, sulla quale veglia dalla montagna la Madonna del Sasso, si è situato già dal XVII. secolo il monastero di Santa Caterina, nel quale vive suora Sandra. IL defunto fra Slavko Barbarić, conosceva bene la sua famiglia, particolarmente la madre Nora, la quale, dopo la congnizione dell'apparizione della Madonna a Međugorje, piano e discretamente, con il cuore, si favorisce per i bisogni del nostro paese. Non da tanto tempo, ho telefonato al monastero di Santa Caterina a Locarno nelle ore serali. D'altra parte ha risposto una voce tenera rappresentandomi la sua comunità. Dissi di chiamare da Međugorje e che ho bisogno di suora Sandra. Ho sentito un entusiasmo: "Međugorje! Međugorje! Che bello sentirlo! Il mio caro Međugorje!" Era suora Sandra Cunzli, la più giovane suora nel suo monastero. Presto per Il Corriere della pace mi ha mandato la testimonianza del cammino della sua vita e il pieno affidamento al Signore.
Ringrazio per la possibilità di testimoniare la mia vocazione monaca nata a Međugorje sotto il manto della Madonna. Sono suora di clausura e già 23 anni vivo in monastero di Santa Caterina a Locarno, Svizzera italiana, nell'Ordine religioso di Santo Agostino. Sono nata nel 1. dicembre 1967. in un piccolo posto Rancate, presso il confine con l'Italia. Sono cresciuta in una famiglia cristiana e sono la minore di quattro figli. Ogni domenica andavo a messa con i miei genitori, e sempre mi riempiva il cuore con goia. Mi ricordo della mia prima Comunione e così tanti ricordini che mi sono rimasti cari. Erano una decina di rosari, librettino con le preghiere, una sacra immagine con la scritta: "Madre di Dio dalle tue mani abbiamo ricevuto Gesù"... e una piccola croce che ancor oggi tengo al mio capezzale.
Ogni pietra mi parla della Santissima
Frenquentavo la scuola ellementare a Rancate, e le medie e il liceo a Mendrisio. Ero silenziosa e abbastanza timida ragazza. Volentieri restavo nell'ambito famigliare. Nel liceo, per le mie rifflessioni diverse, i miei amici mi chiamavano "suora", ma a dire la verità, non ci ho mai pensato e nemmeno conoscevo le suore, e non sapevo nulla delle loro vite. Il primo anno del liceo, durante l'estate, con l'amica ho preso un corso di lingua tedesca. Ho portato con me il Vangelo tascabile. Leggendo il Vangelo di Matteo, ero commossa delle parole di Gesù con le quali invita alla continua astinenza quelli che vogliono consacrarsi al regno celeste e testimoniarlo: "Ci sono incapaci che gli uomini inabilitarono. E ci sono incapaci che inabilitarono se stessi per il regno celeste. Chi ppo capire, che capisca". Ho iniziato a pensare che Gesù in questi versi forse parla anche a me. Credo che il germoglio della mia vocazione era già nel mio cuore, ma non era ancora tempo per "il germoglio primaverile". Nel 1984. mio papà ha portato a casa il libretto con i mesaggi della Madonna di Međugorje. Tutto felice ha deciso di andare con la mamma sul luogo dove la Madonna appare. Subito ho letto questo libretto. Sentivo nel cuore una bellissima sinfonia di spiritualità... Pregavo i miei gentiori per rimandare il viaggio per l'estate, durante le vacanze scolastiche, perché andrei volentieri con loro. I miei cari genitori erano felici... Nel frattempo al'improvviso muore mio padre (19. maggio). Dopo di che mia madre voleva cancellare il viaggio a Međugorje, ma le mie sorelle insistevano di andare lo stesso. Così noi due siamo partite verso il Međugorje della Madonna per anniversario dell'apparizione nel 25 giugno 1984.
Cosa abbiamo visuto in questo piccolo paese? Mi vengono ricordi vivi... Lì si senta fortemente la presenza di Maria. Ogni pietra mi parla di lei, Santissima. Mi sono trovata in un ambiente di campagna, con persone semplici, nobili di grande fede che mi ardeva sia il cuore che l'anima ogni sera particolarmente durante la Santa Messa. La chiesa piena di gente, preghiere e canzoni in croato. Mi sentivo di capire ogni parola. Strano! Sono salita sul nuda monte delle apparizioni della Madonna. Che grazia nell'anima mia! Mai questo giorno non sarà cancellato dal mio cuore. Ho sentito il Cielo così vicino e ho scoperto che la preghiera mi avvicina al Divino, al Santo. Ho incontrato le vedenti Mirjana e Vicka. Le lacrime della commozione, le lacrime della gioia, hanno bagnato il mio volto guardando quelle ragazze che con i propri occhi guardano la Madre di Dio. Erano così spontanee, allegre, semplici... ho parlato con loro, erano mia coetanee! Quando sono tornata a casa ho iniziato a praticare i messaggi della Madre Celeste. All'inizio 7 Padri Nostri, Ave Marie, Gloria al Padre, e il Credo; dopo il Rosario, poi tre Rosari ogni giorno, come chiedeva la Madonna. Con mia madre religiosa ho iniziato ad andare a Messa ogni giorno, pregare insieme, digiunare, fare opere di grazie, confessarci ogni mese, e meditare la parola di Dio. "Quando si crea un'amicizia vera con Dio" ha detto la Madonna nel suo messaggio nel 25 giugno 1997., "nessuna tempesta non puo distruggerla".
Il segreto che sapeva solamente la Madonna
Tornavo molte volte in questo benedetto paese che Maria ha scelto e ogni volta sono stata rinnovata, irrobustita, piena di entusiasmo e serenità, con desiderio di fare qualcosa di nuovo, qualcosa di più per il Signore. Dicevo "Gesù ha fatto così tanto per me, è morto sulla croce per me, cosa io posso fare per lui?" Così, pian piano, mi sono lasciata alla Madonna di Međugorje, e la mia vocazione monaca maturava pian piano nel mio cuore. Era il mio segreto che sapeva solamente Lei. Un giorno vicino al nostro paese è venuta una suora per la quale si sapeva che ha i doni particolari dello Spirito Santo. Siamo andati alla sua lezione. Alla fine mia madre mi ha mandato da lei per raccomandare mia sorella nelle sue preghiere. Appena la suora mi ha visto, mi ha chiesto se pure io ho pensato di dedicarmi a Dio. Ho risposto, spontaneamente, che ci ho pensato, ma addeso devo stare vicino alla mamma per la morte improvvisa di mio padre. Allora pure mia madre ha saputo cosa si nasconde nell'anima del suo il più giovane. Sempre con la stessa cura, fino a oggi, segue ogni mio giorno. Si è incluso pure il nostro parroco, mi ha guidato saggiamente e ma ha spiegato la differanza tra le suore di claususa (chiuse) e quelle con la vita attiva. Secondo i suoi consigli, durante le vacanze estive visitavo i monasteri sia dell'une che dell'altre suore. Stando in monastero delle suore chiuse – di clausura sentivo una grande pace nel mio cuore e ho capito che il Signore mi vuole qui. E in quel momento avevo la sensazione che le parole di San Agostino sono inviate a me: "Butta ti in Lui, non aver paura! Non si sposterà da parte affinché cada! Butta ti senza pensiero e lui ti acceterà e guarirà!" La mia decisione era sempre più chiara.
Tutti i miei eventi importanti sono stati nei giorni festivi della Madonna
L'allora vescovo di Lugano, monsignor Corecco, sapendo che visitavo il monastero di Santa Caterina per diventare monaca, voleva incontrarmi. Mi incoraggiava di restare qui, in diocesi, di non andare in un altro monastero in Italia. Ci ho pensato già da sola, benché i giovani non venivano in monastero a Locarna da anni. Proprio in quel monastero mi è piaciuta la spiritualità di San Agostino, della quale ho saputo qualcosa nel liceo. Ed ho deciso di entrare in quel monastero subito dopo l'esame di maturità. Il mio unico fratello seguiva dal parte tutte le mie riflessioni. Non era soddisfato con le mie decisioni. Pure quei giorni, quando si preparava per il viaggio in Algeria, mi ha preso la mano e ha detto: "Sorellina se pensi che questa è la tua strada, vai. Il fratello sarà con te. E sarò sempre tuo fratello!" È sparito con la sua moto nelle vacanze. Purtroppo presto ci è venuta la notizia che "la sorella morte" ha bussato di novo alla porta della nostra famiglia. Il fratello è morto. Mio fratello che prendendomi per le mani, ha detto che sempre sarà mio fratello... Ho rimandato la mia entrata nel monastero di Santa Caterina. Le parole del Maestro: "Voi non avete scelto me, sono io che ho scelto voi e vi ho destinato per andare a partorire il vostro genere e che il vostro genere resti" rendevano più forte la mia vocazoine. E proprio nella festa della Immacolata Concezoine della Beata Vergine Maria, nel 1987, ho varcato la soglia di questo monastero. La comunità era ancor numerosa (eravamo in venti). Oggi siamo di meno, ma sono siccura che la Madonna continua a vegliare su di me con il suo occhio da madre. E tutti i mei eventi importanti sono successsi nei giorni di festività della Madonna.
Nella festa della Immacolata Concezione, come ho detto, sono entrata nel monastero, nel giorno del suo compleanno, 8. settembre, ho messo il mio vestito di monaca, nel giorno della Madona del Rosario, 7. ottobre, ho superato i voti monacali della purità, povertà ed ubbidienza. Devo dire che mi sento siccura sotto il suo cuore da madre. E ogni giorno cerco di seguire i messaggi della Regina della Pace, viverli nella mia umile persona e essere fedele alla mia vocazione contemplativa. So che tutti siamo molto importanti nel piano della salvezza di Maria e che lei ci mostra la strada siccura verso Gesù, di essere Santi. Siccuramente non mi mancavano difficoltà negli anni passati, ma con Gesù e Maria le ho superate sempre. La Madonna pure da molte consolazioni nel viaggio a colui che si fida di Dio e intercede per la guida dello Spirito Santo. Il nostro scopo è il paradiso, lì ci incontreremo tutti e sarà la gioia senza fine. Mi piace pensare i pensieri di San Agostino, che dice: "Quando Dio ha volto il suo sguardo su di me e mi ha predestinato, la gioia che ha sentito per me era perfetta. In questa gioia non c'era nessuna paura che suo piano non si possa eseguire." Vivo questo ogni giorni della mia vita consacrata già 23 anni, ringraziando alla Madonna di Međugorje per la grande amore materno.
Sorella Sandra Cunzli
Come la sorella Sandra monaca di clausura da Locarno così molte altre monache con le quali dividiamo i raggi di santità e di pietà sotto questo cielo. Questa è la testimonianza viva della devozione della gioventù e della vita a Dio per amore a queli che ne hanno bisogno. Gesù ci dice fortemente: "C'è tanta mietitura, ma pochi manuali. Pregate allora il signore della mietitura di mandare i manuali alla mietitura."