Ci ha espresso la sua gioia per aver visitato Medjugorje ed ha aggiunto: “Quest’anno festeggio cinquant’anni di sacerdozio, essendo stato ordinato sacerdote il 25 giugno 1965. Un amico mi ha proposto di venire a Medjugorje con lui, per cui sono venuto per una settimana di preghiera e di silenzio, proprio per questo. Trascorro la maggior parte del mio tempo in preghiera nella Cappella dell’Adorazione e vado a pregare nei luoghi in cui la Madonna è apparsa.
Questo per me è importante e necessario, perché la vita del missionario è molto attiva: le persone ci cercano e ci chiamano continuamente”. Sulla sua attività in Congo, P. Silvano ci ha detto: “In questi quarantacinque anni mi sono occupato principalmente dell’educazione dei giovani. Ho fondato molte scuole e attualmente mi trovo, già da due anni, tra i Pigmei. Per quanto riguarda i Pigmei, penso che la cosa più importante sia stare tra di loro, amarli, essere consci che essi hanno la loro dignità.
Lavoro molto nei campi con loro e compro loro gli attrezzi per l’agricoltura. Nella loro lingua c’è un proverbio che dice che il lavoro è gioia. Vedo che loro l’hanno capito ed ora lavorano e vendono i loro prodotti. Prima, se lavoravano, lo facevano nei campi appartenenti ad altre tribù, ma ora stanno diventando indipendenti, cosa che per loro è molto importante. I Pigmei vivono in piccoli gruppi di trenta o quaranta persone e c’è molta distanza, nelle foreste, tra un abitato e l’altro.
In tali condizioni è molto difficile organizzare una scuola per ciascun gruppo. Abbiamo in progetto di realizzare un grande internato, in cui possano venire i bambini di quei villaggi. Avvicinarsi ai Pigmei è difficile, non aprono facilmente i loro cuori. La prima cosa che vogliamo fare è avvicinarci a loro e, col tempo, speriamo di poter anche trasmettere loro il messaggio del Vangelo”.